L’irrigazione è l’attività attraverso cui viene distribuita l’acqua alle superfici agricole, al fine di integrare o sostituire le precipitazioni naturali, garantendo la continuità e la produttività delle coltivazioni.
Nel comprensorio del Consorzio di bonifica Garda Chiese, l’acqua viene derivata da fonti superficiali e sotterranee – tra cui il Lago di Garda, il fiume Mincio, pozzi e fontanili – e distribuita tramite una rete capillare di canali, condotte e impianti di sollevamento.
Si tratta della principale fonte di approvvigionamento in quanto le acque derivate permettono l’irrigazione di quasi 42.000 ettari di territorio. Il vettore irriguo principale è il Canale Virgilio, alimentato direttamente tramite lo sbarramento regolatore del Lago di Garda di Ponti sul Mincio. Dal Canale Virgilio hanno origine altri importanti canali distributori: il Canale Primario di Mariana e il Canale Secondario del Quaglia.
Da questo corpo idrico viene prelevata la risorsa irrigua a servizio di un areale di circa 3.400 ettari tramite il Canale Arnò e l’impianto di sollevamento Campo Regio.
Fornisce acqua al territorio situato in destra del fiume Chiese attraverso impianti di sollevamento (Gambolo, Runate) e permette di irrigare un territorio di circa 1.000 ettari
Il Consorzio è dotato di 50 pozzi per l’emungimento delle acque sotterranee a fini irrigui, che servono i terreni più lontani dai corsi d’acqua o integrano la risorsa idrica dei canali.
Alimentano alcuni canali nella fascia di risalita della falda tra l’alta e la media pianura.
Nel territorio gestito dal Consorzio di bonifica Garda Chiese sono praticati sostanzialmente quattro tipi d’irrigazione:
Ideale per le colline moreniche, utilizza una rete di tubazioni alimentate da impianti di pompaggio che sollevano l'acqua da pozzi o canali posti a quote inferiori rispetto alle utenze.
Adatta ai terreni leggeri e ghiaiosi dell'alta pianura, effettuata mediante canalette distributrici.
Impiegata su terreni medi o pesanti, realizzata per impinguamento di canali di scolo, da cui gli utenti sollevano l’acqua utilizzando impianti mobili di irrigazione a pioggia.
Praticata in modo oasistico su terreni della media pianura senza l’utilizzo di specifici canali dispensatori.
Il controllo del servizio irriguo è presieduto dagli acquaioli, che sorvegliano il territorio di propria competenza ed effettuano le manovre necessarie alla distribuzione delle acque; inoltre il personale consortile effettua regolarmente una serie di importanti attività manutentive sulla rete che garantiscono che la risorsa irrigua raggiunga tutte le utenze.
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